Che cos'è e come funziona la BIOENERGETICA

La Bioenergetica e’ un modo di comprendere la personalità in termini dei suoi processi energetici. Questi processi sono le funzioni di base della vita: la produzione di energia attraverso la respirazione ed il metabolismo (assimilazione del cibo) e la scarica dell’energia nel movimento.

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L’analisi Bioenergetica è una psicoterapia che associa il classico intervento verbale a quello corporeo con l’assunto di base che mente e corpo sono funzionalmente identici, ossia che quello che avviene nella mente (pensare) è funzionalmente identico a ciò che succede nel corpo (sentire) e viceversa.

Sappiamo bene però dalla nostra esperienza di tutti i giorni che non basta ‘pensare’ di star bene per esserlo fino in fondo. Questo perché al livello inconscio, ossia non cosciente, pensare e sentire sono condizionati da fattori energetici che dipendono dallo stato di vitalità del corpo.

Occorre pertanto aumentare la vitalità. Ad esempio attraverso la respirazione profonda ed il movimento si ha una percezione più profonda del proprio sentire; una persona depressa può uscire dal proprio stato iniziando a provare sensazioni più vitali ed a reagire in maniera più positiva nel proprio quotidiano.

Ma che cos’è che ci impedisce di essere vitali ossia di avere una buona energia spendibile per noi stessi?

Rigidità, tensione cronica, blocchi muscolari impediscono il fluire energetico e quindi il processo vitale di cui parlavamo.

Da cosa sono causati?

Le situazioni stressanti che normalmente causano una situazione di tensione nel corpo se eliminate potrebbero lasciare la persona libera dalle tensioni. Il problema è che, spesso, anche eliminando le situazioni di stress la tensione rimane perché si è in qualche modo ‘sovrapposta’, ‘agganciata’ ad uno stato di tensione cronica, le tensioni muscolari croniche ed i blocchi muscolari sono dovute a conflitti emotivi non risolti.

Si può dire che tali blocchi siano la fonte di tutti i nostri mali fisici e psichici, dal momento in cui le tensioni muscolari croniche disturbano la salute fisica, emotiva e mentale di un individuo impoverendolo della propria riserva di energia , limitandone la mobilità e l’autoespressione.

Cosa si intende con “conflitti emotivi non risolti?”

Si intende tutte quelle situazioni ambientali persistenti e/o fortemente traumatiche che nella nostra infanzia e adolescenza ci hanno ‘segnato’ e fatto adattare/organizzare al meglio per non sentire il dolore emotivo, la paura, la rabbia…. che la situazione ci provocava. Ciò però se da una parte ci ha permesso, badate bene, di ‘stare al mondo’ al meglio per quello che era ALLORA possibile, OGGi non è più funzionale perché la tendenza interna all’espansione, all’andare verso si scontra con la ‘gabbia’, i blocchi che abbiamo eretto come difesa. Questo crea un pesante conflitto intrapsichico che sfocia in sintomi psicofisici.

Un esempio?

ANSIA persistente che può sfociare a volte in PANICO, INSONNIA, RABBIA INGIUSTIFICATA, sensazione di essere sbagliati, di non essere compresi, di essere costantemente sotto giudizio, di non essere lucidi, ed a sintomi fisici quali nodo in gola (difficoltà a far uscire la voce), oppressione al petto, peso sullo stomaco, disturbi intestinali, disturbi dell’alimentazione. Ed è a questo punto che le persone si rivolgono ad uno specialista, quando il conflitto è troppo grande da impedire di vivere serenamente gran parte della  quotidianità.

Psicoterapia Grounding radicamento

Come interviene pertanto la Terapia Bioenergetica?

Tutti questi sintomi sono spesso se non sempre accompagnati da una respirazione poco profonda, blocco del diaframma, mascella serrata, difficoltà a far uscire la voce, contratture delle spalle, blocco del bacino, poco grounding.

Attraverso gli esercizi di Bioenergetica con le funzioni base del GROUNDING (radicamento a terra e quindi alla realtà, alla propria realtà), il RESPIRO, il MOVIMENTO, l’UTILIZZO DELLA VOCE, la persona impara a RICONOSCERE e ad ESPRIMERE IL PROPRIO STATO FISICO ed EMOTIVO, ad ALLENTARE I BLOCCHI MUSCOLARI con maggior consapevolezza dei propri processi fisici e psichici  e la maggiore conoscenza delle proprie sensazioni, emozioni, pensieri.

Questi esercizi vengono proposti sia nelle CLASSI DI ESERCIZI DI BIOENERGETICA incontri di gruppo della durata di circa un’ora in cui non avviene l’elaborazione verbale che nell’ambito della PSICOTERAPIA (individuale o di gruppo) in cui alla  consapevolezza dei propri blocchi fisici si affianca l’ELABORAZIONE VERBALE DEI PROPRI BLOCCHI EMOTIVI.

Entrambi gli strumenti concorrono al raggiungimento di un riequilibrio e di un benessere psicofisico, ossia di una salute fisica emotiva e mentale.

 

Approfondimenti di BIOENERGETICA

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"La bioenergetica è un modo di comprendere la personalità in termini di suoi processi energetici”
(A. Lowen – ’77).


L’analisi Bioenergetica è un metodo psicoterapeutico che integra l’approccio verbale con quello corporeo; essa considera il corpo e la mente come una identità funzionale, ossia le funzioni svolte dall’uno si ripercuotano nell’altra e viceversa.

L'organismo funziona come un tutto unico. Ogni disturbo coinvolge l'intera persona, cosicché non ci può essere distinzione tra malattia fisica e mentale, o tra dolore fisico e mentale.

Alexander Lowen (New York, 23 dicembre 1910/ 28 ottobre 2008) medico psicoanalista, insegnante di educazione fisica -allievo e paziente di Wilhelm Reich- introdusse questa tecnica corporea sposandola all’analisi del profondo.

Alcune parole chiave: Energia, Blocchi, Grounding; Respirazione

L’energia è il ‘carburante’ di cui ogni essere vivente dispone per mezzo della respirazione e del cibo (processi metabolici): essa, pertanto, regola le funzioni del corpo e della mente.

La terapia bioenergetica lavora, pertanto, sui processi quantitativi e qualitativi di carica e scarica energetica, dall’equilibrio dei quali dipende la salute dell’individuo.
MENTE       CORPO
PENSARE       SENTIRE
Il pensare influenza il sentire ed il sentire influenza il pensiero in un processo di interazione energetica con l’ambiente.
I condizionamenti ambientali, nella vita di ognuno, hanno reso ben presto meno facile, se non impossibile, poter riconoscere, esprimere e padroneggiare la propria energia vitale.
Quando ambiente ed organismo non sono sintonizzati, ma anzi l’ambiente si sovrappone all’organismo, saranno messe in atto modalità di compromesso, poiché la tendenza è quella di andare verso l’ambiente, adattandosi a questo.
Il corpo risponderà reprimendo la spontanea tendenza all’autoespressione attraverso i blocchi muscolari che impediscono all’energia, e quindi al respiro, di fluire liberamente.

I ‘blocchi’ sono accumuli di energia vitale stagnante che si manifestano a livello fisico in contrazioni muscolari croniche e nello squilibrio della struttura ossea, a livello emotivo in paura, rabbia e chiusura in sè stessi, a livello mentale in rigidità e passività.
I blocchi muscolari impediscono il libero scorrere dell’energia.
I differenti tipi di tensioni/blocchi che si manifestano nel corpo possono essere considerati come un ‘congelamento’ avvenuto durante l’infanzia o l’adolescenza, ovvero un adattamento che l’individuo ha dovuto necessariamente fare all’interno dell’ambiente al fine di preservare la propria vita fisica e/o mentale. Cosa ha congelato? Il soddisfacimento dei propri bisogni, la richiesta di conforto/vicinanza/sostegno, l’espressione di sé, la forza vitale. Appena cominciamo a crescere, di solito facciamo esperienza di come la libera espressione delle nostre emozioni si scontri con il rifiuto, la disapprovazione, l’umiliazione, la punizione.
Impariamo presto, perciò, a controllare le nostre emozioni e questo ha delle conseguenze: blocchiamo permanentemente i muscoli coinvolti in queste espressioni mediante tensioni croniche, che sono inconsce.

Un diaframma cronicamente contratto, come una strettoia, interrompe l’onda respiratoria, provocando una respirazione superficiale.
Come risultato diminuisce l’apporto di ossigeno ed il livello energetico cala.
Questo modo superficiale di respirare è uno dei sistemi che noi usiamo per controllare le nostre emozioni.

Ogni contrattura blocca un flusso di eccitazione all'insù fin dentro la testa e gli occhi, o all'ingiù fin dentro la pelvi, i genitali e le gambe. In questi blocchi troviamo sempre dolore.
Da un certo punto di vista il trattenimento o la contrazione sono manovre per alleviare il dolore, il dolore di una ferita o di un'umiliazione o il dolore di una perdita o di una frustrazione. La contrazione diminuisce il dolore riducendo la sensazione e rendendo insensibile al dolore la persona. Si rende la parte insensibile.

Negli esercizi bioenergetici rilasciare ciò che si trattiene è dapprima sperimentato, perciò, come doloroso. Il passaggio di una forza energetica (sangue) attraverso un'area compressa è doloroso. Ma dopo che è avvenuto, il rilascio viene sperimentato come piacere.

L’analista bioenergetico osserva i blocchi muscolari, la qualità e la quantità di energia acquisita attraverso la respirazione, ossia quanto le varie parti del corpo risultino ‘ossigenate’ e quindi vitali, le scariche di energia prodotte nel movimento. Ciò ha lo scopo di individuare il tipo di personalità e i percorsi energetici della persona al fine di modulare interventi mirati ad un percorso di crescita volto al raggiungimento del vero sé dell’individuo.

Se i blocchi hanno avuto un senso nell’infanzia o nell’adolescenza per ‘sopravvivere’ ed adattarsi all’ambiente, ben presto nella vita adulta ci accorgiamo che diventano ‘fardelli’ che ci impediscono di vivere a pieno.

Ad esempio, i blocchi nella gola e nelle mascelle ci impediscono di piangere o di gridare (non piangere!), ma ci impediscono anche di cantare o di gridare di gioia.
I blocchi nelle spalle e nelle braccia frenano non soltanto il nostro desiderio di aggredire e di colpire (non ti puoi arrabbiare!), ma anche il nostro desiderio di abbracciare. I blocchi nella vita/diaframma ci impediscono di piangere e gridare, altrettanto bene di quanto ci limitano il respirare e il sospirare.
La contrattura dei muscoli delle gambe e dei piedi blocca la spinta alla ribellione (non fare il cattivo/a!), ma diminuisce anche la nostra capacità di stare saldi sulle nostre gambe e di essere indipendenti.
Allo scopo di avere un buon contatto energetico, è indispensabile che l’energia scorra liberamente verso quelle parti del corpo che sono a contatto diretto con il mondo esterno: organi di senso, braccia e mani, gambe e piedi, pelle e organi sessuali.

Uno dei concetti base dell’Analisi Bioenergetica è il Grounding. E’ significativo come in inglese il termine under-stand che vuol dire capire, comprendere letteralmente  significhi ‘stare in piedi’. Essere in grounding significa essere radicati a terra,stare nelle proprie gambe, prendere energia dalla madre terra, ‘esserci’… uno dei concetti base della Bioenergetica e descrive il contatto energetico con la realtà.

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Di una persona ben radicata si dice che “ha i piedi per terra”.

Questa persona sente la connessione fra i suoi piedi ed il terreno sul quale appoggiano.
Il bambino riceve le sue prime esperienze di contenimento e di contatto con la realtà (grounding) attraverso il contatto materno: tra la mamma che allatta ed il suo bambino attraverso lo sguardo ed il tatto si crea intimità e calore.

Il tatto e lo sguardo costituiscono il primo canale comunicativo con l’adulto e con il mondo esterno da sé. E’ proprio la valenza di questo primo contatto a determinare il senso di sicurezza del bambino prima e poi dell’adulto che diventerà.

Il corpo che ha ricevuto esperienze positive è fonte di gioia e di piacere ed il bambino vi si identifica: si sentirà ancorato ed avrà un senso di sicurezza interiore. Al contrario, laddove le esperienze con le figure di riferimento saranno negative il corpo reagirà irrigidendosi e si strutturerà insicuro e bloccato: il contatto con la terra e con la realtà verrà compromesso (al livello fisico si potranno osservare ginocchia bloccate, respiro trattenuto, diaframma teso, spalle sollevate).
Negli esercizi di Bioenergetica si insiste molto sul lavoro con i piedi al fine di fornire, appunto, un radicamento ottimale. Per tale motivo nelle attvità di Bioenergetica, sia essa psicoterapia individuale che classi di esercizi si partecipa senza le scarpe che costringono il piede in una posizione non naturale e soprattutto impediscono il contatto con il pavimento (la terra). 
“Avere i piedi per terra”, pertanto, significa sentire la connessione fra i piedi  ed il terreno sul quale appoggiano.
È di grande importanza l’osservazione di Lowen quando afferma che una persona il cui flusso energetico è bloccato, ha perso una parte della sua vitalità e della sua personalità e ciò fa sì che questa persona si senta depressa, sia sempre in lotta e usi costantemente la forza di volontà per eseguire i compiti quotidiani.
Diventa pertanto difficile mettersi in relazione con gli altri o provare piacere e la vita perde i suoi colori e diventa grigia e sembra che non ci sia nulla da fare per poter stare meglio...

Psicologa Psicoterapeuta, la Dott.ssa Marina Migliorini esercita ad Ostia Lido, Roma. Specializzata in analisi bioenergetica e psicodramma. Conduce classi di esercizi bioenergetici.